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Meditazioni attive di Osho

“Guarda agli alberi, guarda agli uccelli, guarda alle nuvole, guarda alle stelle… e se hai occhi sarai in grado di vedere che l’intera esistenza è gioiosa. Tutto è semplicemente felice. Gli alberi sono felici senza nessuna ragione; non sono destinati a diventare primi ministri o presidenti e non diventeranno ricchi e non avranno mai un conto in banca. Guarda ai fiori – senza motivo. È semplicemente incredibile quanto siano felici i fiori.”

Osho

Il Giovedì alle 19.30, ci incontriamo per sperimentare ogni volta una diversa meditazione di Osho. Tra le tecniche che verranno proposte: Kundalini, No Dimensione, Nataraj, Chakra Sound, Chakra Gibberish, Chakra Breathing, Mandala, Laughter, Whirling, Evening meeting e Prayer Meditation ed altre…

Osho ha creato le tecniche di meditazione attiva, ispirandosi e attingendo anche da differenti tradizioni preesistenti, per permetterci di entrare a poco a poco sempre di più nello spazio della meditazione, scardinando quei blocchi energetici che ci imprigionano in uno stato mentale.

Infatti lo stato di tensione creato dalla mente, in cui il nostro spazio interiore è affollato da pensieri che si susseguono incessantemente, non è il nostro stato naturale! Esso impedisce il rilassamento, l’apertura ad una più profonda sensibilità, la gioia di essere presenti e vivi e molto altro…

Queste meditazioni attive sono state studiate per liberare in una prima fase quelle energie bloccate e stagnanti, attraverso la danza libera, le tecniche sufi, i movimenti bioenergetici, la voce, il respiro, l’espressione di emozioni, e riportare la consapevolezza al corpo, al presente. In una seconda fase invece statica, rimaniamo in silenzio, nell’immobilità… quell’energia che è stata rimessa in circolo può fluire liberamente… mentre noi siamo testimoni distaccati di ciò che avviene… riposiamo, finalmente, in uno stato privo di sforzo… privo di mente.

“Uso metodi caotici perché attraverso metodi caotici il cervello viene annullato.  Non ha niente da fare se non c’è un sistema da creare e una formula matematica da applicare.  È così caotico che il centro dal cervello viene automaticamente spinto verso il cuore, e questo è un grande passo: spingere il centro dal cervello verso il cuore.  Quindi se segui il mio metodo con vigore, in modo sistematico, caotico, il tuo centro viene spinto più in basso. Arrivi al cuore.

Quando hai raggiunto il cuore, utilizzo la catarsi perché il tuo cuore è stato soppresso a causa del tuo cervello: il cervello ha occupato così tanto spazio e dominio  dentro di te, che ha assorbito tutto. Non c’è spazio per il cuore, quindi i desideri del cuore sono stati repressi. Non hai mai riso di gusto, non hai mai pianto di gusto, non hai mai fatto niente con gioia. Il cervello arriva sempre per sistematizzare, per rendere le cose matematiche; il cervello calcola, conclude e prende posizione dentro di te. Il cuore viene soppresso…

Quindi all’inizio i metodi caotici sono usati per spingere il centro – il centro della consapevolezza – dal cervello verso il cuore. Perciò la catarsi è necessaria per liberare il cuore, per eliminare le soppressioni, per renderlo leggero. Se il cuore diventa leggero e senza pesi, allora il centro della consapevolezza viene spinto ancora più in basso. Raggiungerà l’ombelico e l’ombelico è la sorgente della vitalità; è l’origine del seme da cui proviene ogni cosa: il corpo, la mente, tutto il resto.

La consapevolezza deve essere spinta verso la fonte, verso le radici. Soltanto allora c’è la possibilità di una trasformazione. Quindi uso un metodo caotico per allontanare la consapevolezza dal cervello.

Se chiedete ad un monaco Zen: “Da dove provengono i tuoi pensieri?” si metterà le mani sulla pancia. Quando gli occidentali vengono in contatto con monaci Giapponesi, per la prima volta non capiscono, “Che cosa senza senso! Come puoi pensare con la pancia?” 
Ma la risposta Zen è piena di significato. La consapevolezza può utilizzare qualsiasi centro nel corpo, ed il centro più vicino al centro originale è l’ombelico. Il cervello è molto lontano dalla sorgente originale, quindi se l’energia vitale si muove verso l’esterno, il centro della consapevolezza sarà nel cervello, ma se si muove verso l’interno, l’ombelico diventerà alla fine il centro.

Altrimenti andrai avanti a verbalizzare, e non ci saranno trasformazioni e cambiamenti. Anche se conosci le cose giuste non ne verrai trasformato, perché non è sufficiente conoscere ciò che è giusto. Bisogna andare alle radici e bisogna cambiare e trasformare le radici. Altrimenti non cambierai…

E a volte una persona è ancora più in difficoltà quando conosce la cosa giusta da fare ma non può fare nulla. Sorge un’agitazione e una tensione nuova – la persona diventa doppiamente tesa. Capisce ma non può fare nulla. La comprensione può essere significativa solo quando viene dall’ombelico; altrimenti non è mai significativa. Capire con il cervello non porta a una trasformazione.”

Osho

Singolo Incontro: costo 15€

Mensile per il monosettimanale: costo 40€